Intervistato da Renato Foschi per il volume “La libertà sospesa. Il Trattamento Sanitario Obbligatorio, psicologia psichiatria diritti, Fefè editore, Roma, 2012”. Antonucci, allievo di Roberto Assagioli, è divenuto uno dei massimi esponenti dell’antipsichiatria italiana. Nel corso dell’intervista toccherà tutti i punti inerenti la storia della propria pratica. La foto fu scattata da Piero Colacicchi durante una visita della popolazione della montagna reggiana al manicomio di San Lazzaro di Reggio Emilia. Erano delle calate in manicomio per denunciare le condizioni dell’Ospedale Psichiatrico. Nella foto si vede un bambino legato e al suo fianco Giorgio Antonucci
Trasmissione serie Laser
Realizzato: R Giuffrida, Giovanna Panigadi
Discorso conclusivo del Dott. Giorgio Antonucci alla discussione della tesi di laurea della Dott/ssa Maria Rosaria D’oronzo sulla critica alla psichiatria e la libertà
Padova 1993
Trasmissione Radio Santerno 1984
Edelweiss Cotti: E’ vero il manicomio è un lager sia perché è una concentrazione dei cosiddetti “malati di mente” sia perché ci sono diversi medici che operano con i limiti della vecchia legge (legge 1904). Noi abbiamo fatto grandi passi avanti con dimissioni, prima della legge 180. Non sono stati dimissioni “selvagge” come in certi luoghi. Io come direttore che si interessa di linee terapeutiche sono stato condannato con la nuova legge 180, perché mi sono interessato di reparti dove i medici lavorano ancora con la vecchia legge. I reparti di Antonucci sono condotti meglio di altri reparti.
La cronaca registra la crisi del ex internati tornati liberi e il tentativo degli psichiatri di tornare alle cure tradizionali con i sedatativi. La legge 180 non ha dato i frutti che aspettavamo? ha dato i frutti che aspettavamo?
Rai 1 – 19 giugno 1989
Basilea – 30 settembre 1982