Appunti per un diario – agosto 1962

"C’è moltissimo di questo stato nella mia ansia di sapere." Salmo, Giobbe, Erasmo, Noris
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Trascrizione

Febbraio 62 Agosto

(copertina)

Giorgio Antonucci

Appunti per un Diario

<Cantate al signore un nuovo cantico> Salmo 149

Immagine: H. o A. Hobein

Immagine

Immagine: Bronzino

Immagine: Gauguin

 

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Febb 62

“E non mi permette nemmeno di respirare” Giobbe

Credo che la mia caratteristica fondamentale sia la sfiducia.

Sfiducia in me stesso nel senso più completo.  Sfiducia nel mio modo di sentire, d’immaginare, di pensare, di parlare, di agire, di vivere. Questo sentimento di me stesso così radicato nella sostanza della mia vita spirituale ha distrutto ogni

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spontaneità e ha rafforzato sempre di più il mio controllo su me stesso.

Mi osservo continuamente senza un momento di riposo, mi analizzo, mi seziono, mi giudico, e mi perseguito con la mia stessa scontentezza.

C’è moltissimo di questo stato nella mia ansia di sapere.

Forse una conoscenza veramente vasta mi renderebbe meno diffidente verso la mia esistenza,

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forse mi darebbe la possibilità di risolvere alcuni problemi in modo passabile, forse colmerebbe un po’ della mia angoscia e attenuerebbe la mia tensione interna.

Non dovrei diffidare delle intuizioni che scaturiscono liberamente dal mio intimo. Tutto quello che sento è minacciato dal dubbio.

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Non dovrei diffidare fino a questo punto dei valori che scaturiscono liberamente dal mio intimo, perché il mio dubbio non è un dubbio che ravviva, ma piuttosto un dubbio che annulla.

<la vita umana, nel suo insieme, non è che un gioco, il gioco della pazzia > Erasmo

 

Agosto 62

 

Sono esistiti e esistono individui che hanno sentito fin dalle origini il desiderio d’espressione e di creazione come un motivo essenziale del loro

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spirito e, per questo, si sono sviluppati come artisti o poeti. Hanno vissuto e vivono per dar forma, per creare, per trovare un linguaggio anche alle sfumature. Ma vi sono altri individui che non hanno bisogno di aggiungere qualcosa alla vita con i voli dell’immaginazione, e, per quanto riguarda l’espressione e la comunicazione umana, trovano sufficiente

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il discorso di ogni giorno, il dialogo che accompagna la vita pratica.

Esistono infine individui d’un terzo tipo: gli individui che definirò inquieti, insoddisfatti, sterili, e io sono tra questi. Sono gli individui che sentono l’arte come una giustificazione indispensabile, forse come l’unica liberazione, ma fin dall’inizio hanno provato e riprovato la rabbia e l’amarezza

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dell’impotenza più assoluta.

Il loro desiderio di creare – nel senso dell’arte – non solo è infecondo, ma minaccia anche di sterilizzare le altre risorse dello spirito.

Al loro fallimento in quel senso segue una scontentezza che li perseguita, e avvelena ogni altra gioia.                         A Noris

 

 

 

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